IL GGRANDE
BENVENUTI!!
Il GGRANDE è uno stile di gioco. E’ Per tutti. Semplice e non competitivo.
E’ un torneo di calcetto a 5 misto in cui la donna è sempre in campo. Nasce da un’idea semplice: quella di giocare a calcetto a 5 e divertirsi insieme maschi e femmine, senza limiti di età, di divertimento e senza impegno agonistico. Il GGrande è cresciuto con un semplice passaparola che contagia: compagni di qualcosa, amici, amici degli amici, colleghi e colleghi di colleghi. Si è generato, come per magia, un “movimento positivo” per sfidarsi sui campi di calcetto. Una media di 40 squadre, 6 serie, 400 players, molti simpatizzanti.
E’ un torneo che dura tutto l’anno ed è strutturato come quelli seri, ma è molto meno serio e soprattutto ORIGINALE. Passano gli anni, ma rimane ancora Unico nel suo genere. Il Popolo dei GGRANDI PLAYER, è fatto di persone che scommettono su un diverso modo di giocare e vivere lo sport. In modo “easy”, grezzo, piacevole. Il Ggrande coinvolge e aggrega giovani, adulti e bambini; l’obiettivo è giocare, fare del proprio meglio, non mollare mai. E’ un torneo economico e a prezzi popolari perché si crede ancora che le cose buone possano essere a buon prezzo. Come la pasta fatta in casa. Il ggrande è uno stile positivo del calcetto che contagia.
Da alcuni anni l'esperienza del Calcio Misto si è esteso anche alle famiglie e ai più piccoli. E' nata la “Scuola calcio GGrande kids & family” per educare i ragazzi e le ragazze allo sport in modo competente in un ambiente educato e positivo, e per favorire la crescita della famiglia e le relazioni tra adulti aperti all'amicizia e all’inclusione, al rispetto, al divertimento, alla libertà.
IL NOME
GGRANDE è UN VIRUS fono-lessicale. E’ un periodo della vita, uno stato d’animo di felicità catatonica. Basta sentire Manu o Frà e lo capirete. Fategli una domanda e loro risponderanno “grande grande”. Nasce da un’espressione di felicità della vita, di Don Gianni Cattane, in tempi remoti Parroco a Maria Ausiliatrice e assistente degli scout, solito a dire “grandissimo” col sorriso sulle labbra chiunque incontrasse. “Grande, grandissimo”, Frà e Manu lo fanno diventare un tormentone. E’ allegro, è positivo, riempie lo spirito! Gvande gvande viene bene anche a chi pizzica la erre e lo rende ancora più affascinante. E' un batti un cinque col sorriso. E’ la carica del “grande, grande” che contagia! Non ci sono mezzi termini. Essere positivi è guardare il bicchiere mezzo pieno. Sempre a puntare in alto, mai mollare! perché chi si ferma non può andare lontano.
IL BORDO CAMPO
Il bordo campo in genere, nel mondo del calcio, è per chi guarda o per chi sta in panca. Al GGrande è una opportunità, una cosa bella per chi la scopre. Al GGrande ci si incontra, e quasi mai ci si insulta. Si chiacchiera, si commenta si guarda con invidia e con ammirazione. “Ce le si dà, ce le si prende!” cosi come si potrebbe commentare al bar. Si provano sensazioni mai banali e c’è un tempo leggero e disinteressato. A bordo campo si provano i brividi del pre e del post partita. A bordo campo si può sorridere anche dopo una sconfitta. Di inverno sui campi fa sempre un freddo cane, ma il bordo campo del ggrande è mai deserto e sempre affascinante! conviviale.
IL MOTTO
GGrande è essere positivi. E’ il pensiero del Mai mollare, mai stare fermi. Se non sapete cosa fare, …nel frattempo… allenatevi! Lo hanno scritto e detto in molti, ma al GGrande lo si applica sul campo e nella vita… non sognare una vittoria allenati per raggiungerla!
LA RAGAZZA IN CAMPO
Al Ggrande la donna in campo è d’obbligo se no si gioca in 4. Ed è cosi, punto. Naturale. L’homo calcettus che non si evolve ne rimane spiazzato. Al Ggrande si cambia il modo di giocare: la donna è protagonista! Chi non lo capisce cambia torneo. La donna in campo, è la sublimazione metafisica della partita e del torneo, quasi meglio di Del Piero o Ibrahimovic ai tempi migliori per intenderci: è l’osservata speciale in campo in ogni situazione. La donna in campo, incuriosisce, rallegra, ed è l’unica in grado di ingentilire l’homo calcettus. Crea aggregazione e partecipazione positiva attorno ai campi. Insieme a bordo campo con una donna è fashion ed è un po’ glamour. La donna è allegria ed elimina i tamarri dai campi. Chi non lo capisce rimane indietro e non sa cosa si perde.
CAMPIONI D’ORATORIO
Si è tutti almeno un volta nella vita Campioni d’oratorio. O almeno al Ggrande c’è spazio per provarci. Al GGrande sogni, emozioni, attese, azioni goffe o azioni memorabili fanno parte di un minestrone affascinante e mai banale. Nessuno è un giocatore qualunque: si è “Ggrande player”, protagonisti allo stato puro. Non importa se sei bravo oppure no, l’importante è dare il meglio di se stessi. E’ l’evoluzione positiva dell’Homo Calcettus. Se giochi al GGrande forse mai nessuno ti fermerà per un autografo, ma giocare da Campioni è una sensazione che fa stare bene. Le partite del GGrande non scivolano via come quelle che sono “troppo serie” in cui si è concentrati solo sul risultato e tutto si spegne con la doccia finale. Il Ggrande ha un sapore diverso, perché rilascia una “sensazione piacevole” in un tempo lungo. Perché al Ggrande si è un po’ tutti uguali e tutti un po’ meno permalosi. Perché in fondo, quando si dà tutto e si fa del proprio meglio, si sta bene con se stessi. Perché a un po’ tutti piace sentirsi almeno una volta Campioni sul campo di gioco.
IL PRE-PARTITA
Al Ggrande, per chi ci crede, il pre-partita in media dura 6 giorni. È uno stato di concentrazione emotiva che porta a prepararsi psicologicamente e tatticamente con se stessi per convincersi che domenica, quella prossima, potrà essere la miglior partita dell’anno. Un po’ come il ragazzo del kimono d’oro, che per tutto il film vive da eroe mistico in attesa della sua prima battaglia e poi se le prende di brutto. (forse sarà cosi la realtà della Domenica?!). Speranza infinita.
IL POST-PARTITA
Al Ggrande, per chi ci crede, il post partita dura in media 6 giorni. E’ lo stato di RIPENSAMENTO emotivo che porta a riflettere psicologicamente e tatticamente con se stessi ogni attimo della partita giocata per convincersi che domenica, quella scorsa, poteva essere la propria miglior partita dell’anno. Un po’ come Holly e Benji che corrono per il campo più lungo del mondo e hanno il tempo di pensare a cosa possono pensare gli altri. Ricordo infinito.
L’ARBITRO
L’arbitro Ggrande non è come tutti gli altri. E’ sia pregio che difetto. Viene messo a disposizione da ogni squadra. Ovvero ci si auto arbitra a vicenda; non è un professionista, ma un povero tapino che si sacrifica a dirigere una partita. E’ l’unica persona che scende in campo ed è obbligato a seguirla sia se capace sia per pietà. Viene nominato in genere a caso o per vocazione. E’ una peculiarità del torneo, che lo rende strumento affascinante ed essenziale per stemperare la serietà di ogni partita e renderla essenzialmente umana, talvolta troppo…!. L’arbitro è ciò che si potrebbe definire il G-U-R-U della partita. E’ lui la fonte di sfogo, l’ago della bilancia, l’alibi ad ogni cosa sia positiva che negativa in campo. E’ come la nutella, ci sta sempre bene ad ogni commento ed in ogni situazione. Genera benessere, perché rende il torneo unico nel suo genere e mai troppo professionale. Ma in Italia è cosi anche in serie A…. e suscita sempre lo stesso pensiero costante in chi lo incontra. “chissà se un giorno potrà migliorare…"
L'ESSENZA
C’è spazio anche per i romantici. Il Ggrande è anche poesia, è un’arte umana del calcetto e dello sport; è la filosofia di un calcio “easy”, quello che fa sognare quando si è soli e che fa star bene quando si è in compagnia. Un modo di giocare come tanti altri, in un torneo che dura tutto l’anno, che quando fa troppo freddo non si gioca, che quando piove ci si bagna, e che col caldo si suda un botto. E’ il bello del normale che si trasforma in particolare!. Cementa amicizie e rimane impresso nella memoria tra i compagni di squadra. Sostiene quel Tempo che è capace di trasformare le partite in storia e in momenti indimenticabili di amicizie sui campi da calcetto. GGrande è per chi ama godersi una serata di sport un po’ unica e un po’ originale in sana compagnia; anch’essa unica e speciale. Chi ci crede contagia. Non state a guardare! Allenatevi!
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